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20 agosto 2021 08:57:24

Carlos Tonanni

Carlos ed il Brasile

A cura di Francesco Deplanu

Jaboticabal in 50 anni passò da essere un villaggio ad una città: era una “parrocchia” nel 1848, venne smembrata dal distretto di “São Bento de Araraquara” e passò ad avere lo status di “città” nel 1902. . Carlo Tonanni, nato nel 1877 ad Umbertide, lasciò l’Italia nel 1899 per il Brasile, arrivò a Jaboticabal proprio nel 1902… e da allora divenne “Carlos Tonanni”. Il villaggio di Jaboticabal era stato fondato nel 1828 da João Pinto Ferreira. Il nome del villaggio derivò derivò dalla presenza di un gran numero di Jabuticabeiras (Plinia Cauliflora) e dai suoi caratteristici frutti che crescono sul fusto della pianta in questa zona.

La vita di Carlo e la sua professione seguì l’evolversi dell’economia del sud-est del Brasile diventato il luogo di speranze per molti immigrati italiani ed europei.

Carlos Tonanni iniziò la sua attività con una modesta fabbrica, una ferramenta, aperta assieme ad un socio marchigiano, che fu poi trasformata in una delle più grandi industrie del paese, la Carlos Tonanni Industry che operava nel ramo dei Torni e delle Forniture Agricole.

Le possibilità di crescita della sua azienda va vista nel processo di crescita dell’industria del caffè e di eliminazione della schiavitù che richiamò persone dall’Europa per la coltivazione del caffè. Da questo si sviluppò poi il commercio, col l’allargamento del mercato dei consumi e poi la produzione di manufatti e macchinari in loco.

Nel 1850 in Brasile venne approvata la legge “Eusébio de Queiroz”, che vietava la tratta internazionale degli schiavi. Inizialmente i proprietari terrieri cercarono di continuare il sistema schiavistico, ricorrendo alla tratta interna degli schiavi, con lo spostamento degli schiavi dalla decadente piantagione di zucchero del nord-est alle dinamiche regioni produttrici di caffè nel sud-est.

Con l'approvazione del “Lei do Ventre Livre" nel 1871 si ebbe però lo smantellamento del sistema schiavistico che si concretizzò nei decenni successivi. Di conseguenza i coltivatori di caffè modificarono le condizioni di lavoro, consolidando il sistema di “colonato” grazie alle norme per una politica dell'immigrazione agevolata. L'arrivo in massa degli immigrati italiani alla fine degli anni '80 dell'Ottocento ebbe importanti effetti sul processo di industrializzazione della regione.

L'immigrazione così svolse un ruolo importante nella formazione della stessa popolazione di Jabotical. Ad esempio nel 1895 la città registrò l'ingresso di un totale di 894 immigrati, la maggioranza destinati all'agricoltura. Nel 1908 entrarono a Jaboticabal 408 immigrati: 2 tedeschi, 5 austriaci, 151 spagnoli, 111 portoghesi e ben 139 italiani. Si consideri che più di un quinto della popolazione della città era costituita da emigranti. Nel 1920 su 52.659 abitanti più di 12.250 erano immigrati.

Dalla metà del XIX secolo, la continua espansione dell'attività del caffè aveva provocato profondi cambiamenti nella società e nell'economia dello stato di San Paolo. L'espansione della produzione di caffè nella Valle del Paraíba, verso l'ovest della provincia, e i profitti ricavati dall'esportazione della produzione del caffè attirarono capitali e popolazione. L'espansione delle esportazioni e la conseguente espansione della superficie coltivata determinarono un aumento della domanda di macchinari, attrezzi agricoli e beni di consumo. All'inizio questa domanda veniva soddisfatta attraverso le importazioni, ma con la crescita del mercato e la diversificazione dei fabbisogni, una parte di questi prodotti iniziò ad essere prodotta localmente. Anche la città di Jaboticabal, essendo tra le maggiori regioni produttrici di caffè, avvertì queste trasformazioni.

Carlos Tonanni ebbe allora un ambiente favorevole per lo sviluppo della sua attività. Aprì inizialmente un piccolo laboratorio nel centro della città. Questo laboratorio sarebbe diventato la più grande industria della città e una delle più grandi del paese.

Le "Industrie Carlos Tonanni" producevano attrezzature e attrezzi agricoli, macchine per la lavorazione del riso e del caffè, macchine per l'agricoltura e torni industriali.

Sempre dalle ricerche di André Luiz Lanza e Maria Lucia Lamounier, della Faculdade de Economia, Administração e Contabilidade de Ribeirão Preto ,sulle quali ci siamo basati per ricostruire la situazione economico-sociale del Brasile del tempo, si possono leggere le “Statistice Industriale dello Stato di San Paolo” del periodo intorno al 1930; periodo di massima espansione delle società di Tonanni. Le “Industrie Carlos Tonanni” erano, in effetti, tra le più grandi dello stato nei censimenti del 1928, del 1930 e del 1932.
Sia nel 1928 che nel 1930, la società risulta al primo posto tra le società di beni strumentali dell’epoca con un capitale sociale di circa 5.000 “contis de réis” (… un “contos de réis” equivaleva a mille “mil reis”, un “mil reis” equivaleva, nel 1905, a L. 1.25).
Nel 1932, sebbene in termini assoluti la sua valutazione era scesa di poco, diverse altre industrie cominciarono a superarla nella valutazione complessiva. Da questo momento cominciò una diminuzione della crescita della società di Carlos Tonanni che non rientrò successivamente nelle statistiche delle prime dieci dello stato di San Paulo. Nello studio degli autori citati sopra si ipotizza questa diminuzione in collegamento con i cambiamenti del mercato interno in connessione con la crisi di Wall Street e le sue conseguenze. Analisi tutt’ora da approfondire.

Carlos Tonanni costruì qua anche la sua famiglia, si sposò con Corina Tralli Tonanni ed ebbe una figlia ed un figlio, Augusto, che è visibile nelle foto commemorative dei 50 anni dell’azienda (“representando seu pai "Carlos Tonanni" que estava na Itália”).

Diversificò le sue attività in Brasile acquistando grandi estensioni di terreni. Divenne Consigliere comunale di Jacobatical e “Cavalheiro Oficial”, ovvero “Cavaliere Ufficiale do Reino da Itália no Brasil”. La sua notorietà divenne così vasta che nel nella sua casa, si tennero incontri spesso con le massima autorità dello stato di San Paulo e la sua ascesa venne ricordata nel 1928, anche in un filmato,”Cinquant'anni di Colonizzazione Italiana in Brasile, Cav. Uff. Carlos Tonanni” con presenza della “Banda Filarmônica Pietro Mascagni” di Jabotical. 
In un giornale satirico del 1935, il “Moscone”, un settimanale “Italo-Paulista” che porta come sottotitolo “ronzando, scherzando che male ti fò”, venne rappresentato nell’aspetto proprio di proprietario terriero sopra un cavallo nelle sue tenute con la scritta “O Comm. Carlos Tonanni Fazendo “Letras” com o seu cavallo nas suas lindas terras de Jaboticabal”. Ma non si dimenticò di Umbertide: all’interno del vecchio ospedale viene ricordato, inciso nella lapide visibile all’ingresso, il suo consistente contributo di L. 2000 per il completamento dell’Ospedale di Umbertide.

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Albero di Jabuticabeiras

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”Cinquant'anni di Colonizzazione Italiana in Brasile, Cav. Uff. Carlos Tonanni” con presenza della “Banda Filarmônica Pietro Mascagni” di Jabotical

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