history and memory
di Massimo Pascolini
Massimo Pascolini nella sua accurata ricerca sui caduti umbertidesi della I Guerra Mondiale è riuscito ad individuarne 98 in più rispetto a quelli finora conteggiati, per un totale di 360.
Una ricerca amatoriale ma di grande importanza storica per il nostro territorio. È quella portata avanti da Massimo Pascolini che sta ricostruendo la storia dei caduti della I Guerra Mondiale di Umbertide, raccogliendo tutti i dati reperiti in apposite schede. Ne avevamo già parlato nel numero di maggio 2020 (N.d.r.: Informazione Locale) e oggi a distanza di un anno vogliamo pubblicare gli importanti dati raccolti da Pascolini. "Per ricostruire l'elenco dei caduti, basandolo su una solida documentazione, sono state utilizzate varie fonti: in primo luogo i monumenti presenti nel territorio del nostro comune. L'elenco più numeroso di nominativi è presente in quello posto nel 2015 all'inizio di via dei Patrioti; altri si trovano a Pierantonio e a Santa Lucia di Castelvecchio. Vi sono poi due lapidi collocate sulle facciate delle chiese di Badia di Montecorona e di San Bartolomeo dei Fossi.
Questi nomi sono stati confronti con quelli presenti nell'Albo d'Oro Caduti Grande Guerra, con i registri anagrafici, le schede personali, i ruoli matricolari e i fogli matricolari. Sono così emersi molti nominativi che precedentemente non erano stati rilevati: fino a oggi erano documentati 262 caduti umbertidesi, ma con questo lavoro ne sono emersi altri 98, per un totale di 360. La differenza è dovuta, per una parte abbastanza consistente, dall'aver considerato nella lista anche quei giovani militari che morirono in ospedale, per incidenti o per malattie contratte al fronte. Questo non è un arbitrio perché alcuni vennero inseriti negli elenchi finiti nei monumenti o lapidi umbertidesi. Oltre che a restituire la memoria dei caduti, il lavoro ha fatto riemergere anche vicende personali e familiari e per alcuni soldati è stato più difficile ritrovare delle notizie in conseguenza di fenomeni sociali che allora erano abbastanza diffusi. Le adozioni erano molto frequenti: questi soldati sono indicati a volte con il cognome assegnato d'ufficio dal brefotrofio e in altri con il cognome della famiglia adottiva. Molto più numerosi sono i casi in cui le tracce da seguire si confondono e si mescolano per effetto dei frequenti spostamenti tra i vari poderi e a volte tra comuni. Si trovano così militari nati a Umbertide che al momento della morte risiedevano in altri comuni e viceversa. Esemplificativo è il caso di una famiglia (Pellegrini) che ha avuto cinque figli. Il primo (Adamo) nacque nel comune di Gubbio e morì sul Col di Lana in combattimento; il quarto (Vittorio) nacque nel comune di Umbertide e morì per malattia a Verona.
Nel complesso 288 soldati morti nella Prima Guerra Mondiale erano nati a Umbertide, 17 a Perugia, 13 a Città di Castello e Gubbio, 11 a Montone, 6 a Pietralunga, 3 a Cortona, 2 a Lisciano Niccone, 1 a Gualdo Tadino, Massa Martana, Passignano sul Trasimeno e Piegaro. Di soli tre soldati non è stata trovata nessuna traccia e, anche se temo sia molto difficile, vorrei fare un ultimo tentativo chiedendo aiuto ai Suoi lettori per cercare qualche informazione. Le tre persone di cui non si hanno notizie sono:
• Angelo Bartoletti, riportato sulla lapide della chiesa Badia di Montecorona
• Sante Bracalenti, riportato sulla lapide della chiesa di San Bartolomeo dei Fossi
• Vincenzo Vagnetti, riportato sul monumento di Santa Lucia di Castelvecchio.
La ricerca sui caduti umbertidesi nella Grande Guerra ha permesso a Massimo Pascolini di pubblicare il corposo e documentatissimo volume “Avanti Savoia!”, edito a cura della locale Pro Loco che ne ha anche curato la presentazione.
Chi fosse interessato ad approfondire questo argomento storico locale può acquistare il volume rivolgendosi direttamente alla Pro Loco di Umbertide.
Foto dell’Archivio personale di Fabio Mariotti