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Una festa di carnevale molto particolare

di Massimo Pascolini


Si svolse a Montecastelli il 3 febbraio 1945 e finì in rissa, con l’esplosione di una bomba a mano


Nel febbraio del 1945 il fronte della guerra era passato in Umbria da pochi mesi, mentre al Nord Italia si combatteva ancora lungo la linea gotica. Nei paesi liberati si cercava di riprendere la vita di tutti i giorni. Il carnevale era entrato il 28 gennaio e sarebbe terminato il 12 febbraio. Sabato 3 febbraio venne organizzata presso il circolo ricreativo di Montecastelli una festa da ballo. Quello che successe poi lo apprendiamo dal rapporto dei Carabinieri di Città di Castello del 5 febbraio che venne inviato al Comando Generale Alleato, alla Prefettura di Perugia ed al Questore sempre di Perugia.



"La sera del 3 febbraio 1945, nei locali del Circolo ricreativo della Frazione di Montecastelli di Umbertide, si teneva una festa da ballo organizzata dai giovani G. E., S. P. e N. A., esponenti del partito comunista del luogo. Verso le ore 23 giungeva sul posto una comitiva composta da 18 giovani, tutti della frazione di Promano fra cui B. E. i fratelli B. L., G. ed R., i Fratelli R. D. e E., e B. G. i quali presero parte alla festa, dopo aver pagato regolarmente il biglietto d'ingresso, con atteggiamenti piuttosto baldanzosi.

Vi fu la nomina della reginetta che dette adito a qualche discussione. Successivamente l'orchestra intonò la canzone “Bandiera rossa” , al termine della quale quelli di Montecastelli richiesero il bis, mentre i promanesí si opposero chiedendo che si suonasse un valzer per poter ballare tutti.

Dalle parole si passò ai fatti che trascesero, in breve tempo, in una furibonda rissa nella sala da ballo.

Ad un certo punto alcuni dei promanesi avrebbero impugnato le rivoltelle mentre il nominativo B. E. estraeva di tasca una bomba a mano e, dopo aver estratto con i denti la lamina di sicurezza, si agitava in mezzo al locale minacciando di lanciarla. Alla vista di ciò vi fu del panico specie fra l'elemento femminile presente alla festa. Vi fu qualche svenimento provocato dalla confusione e dal terrore. Anche gli uomini cercarono riparo precipitandosi fuori dal circolo che in breve tempo rimase occupato solo dai giovani di Promano. Mentre la massa si allontanava, in preda al panico, fu raggiunta dalla bomba a mano che scoppiava a circa 40 metri dalla sala da ballo, nei pressi di una cabina elettrica, lanciata dal B. E.. Si lamentarono alcuni feriti lievi in via di accertamento.

Rimasti padroni del centro i promanesi si dettero alla distruzione di tutti i mobili e quant'altro esisteva nel locale predetto ove non rimasero che rottami, indi si allontanavano".

In data 3 marzo 1945 il Prefetto di Perugia comunicava al Ministero dell'Interno i provvedimenti presi in merito ai fatti di Montecastelli. "[...] in data 15 febbraio 1945 i Carabinieri di Umbertide, competenti per territorio, denunciavano al Governatore Alleato ed alla Regia Prefettura, le seguenti persone:

B. E. per pubblica intimazione con pezzo di materie esplodenti ( Art. 420 C. T. C.) e per detenzione illegittima di 192 pacchetti di sigarette di marca inglese rinvenutigli in casa durante la perquisizione domiciliare, nonché di lesioni lievi a varie persone. Con lo stesso verbale sono state deferite alla predetta autorità per rissa e devastazione (Art. 588 e 419 C. P C.) le seguenti persone: B. U., B. A., R. M., R. E, B. A., R. D., C. A., B. L., B. G.. P, D., B. G..

I predetti, arrestati in un primo tempo dall'Arma di Città di Castello e associati alle locali carceri mandamentali, sono stati messi tutti in libertà per ordine del Sig. Governatore Alleato ad esclusione del B. G. il quale è stato trattenuto in carcere a disposizione del Sig. Pretore di Città di Castello, essendo colpito da mandato di arresto per altro reato. Inoltre, sempre con lo stesso verbale, sono stati denunciati a piede libero per aver tenuto una festa da ballo pubblica senza la preventiva autorizzazione e per aver protratta la festa oltre le ore del coprifuoco le seguenti persone: G. E., N. A., S. P.. Non è emerso che oltre a1 B. E., il quale aveva lanciato durante la festa la bomba a mano, altre persone fossero state armate di pistola".


BIBLIOGRAFIA

Archivio di Stato di Perugia, Questura di Perugia, Archivio di Gabinetto, Associazioni.




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