history and memory
di Massimo Pascolini
Ebrei internati ad Umbertide dal 14 gennaio 1943 al 14 settembre 1943
Berg Rudolf, di Luigi, nasce a Colonia il 14 dicembre 1890, di nazionalità tedesca.
Hammerling Elisabetta di Mathias e Maria Klicos, nasce a colonia il 22 maggio 1905, di nazionalità tedesca.
Nel 1938 i due coniugi si trasferiscono in Italia ad Alassio con l’intenzione, una volta preparate tutte le carte di proseguire per l’Australia per raggiungere un parente. Qui vanno a vivere in affitto in un appartamento di sei vani di proprietà della Contessa Silvia Villafranca a cui versano una quota annua di lire 2.000. Lo scoppio della guerra impedisce loro di proseguire il viaggio, anzi, vengono arrestati dal Commissariato di P.S. in base alle nuove disposizione ministeriali sugli stranieri. Il Berg viene inviato al campo di concentramento di Campagna (Salerno) in quanto ebreo, mentre la Hammerling in quanto sposata con ebreo viene internata nel Comune di Cascia (13 luglio 1940). Il 12 novembre la donna scrive alla direzione del campo di concentramento di Campagna per chiedere che la domanda del marito per avere il permesso per raggiungerla a Cascia non venisse accolta. Motivava tale decisione, con il fatto che sta pensando di chiedere il divorzio. Il 30 novembre 1940 la Hammerling viene trasferita nel Comune di Sellano. Il 13 dicembre 1940 la donna scrive al Ministero degli Interni chiedendo, contrariamente a quanto scritto solo un mese prima, che venga raggiunta a Sellano dal marito. Motiva tale richiesta dal fatto che da circa un anno soffre di una grave e dolorosa infiammazione alla vescica che le crea uno stato nervoso tale da dover ricorrere all’assistenza di terze persone. Quando risiedeva ad Alassio era stata ricoverata presso l’ospedale di Savona per dei forti dolori, causati dalla produzione di cristalli di fosfato (malattia tipo gotta) che la costringevano a seguire una dieta rigorosa ed a prendere dei farmaci per tutta la vita. Anche il marito è costretto a seguire una dieta perché soffre di una malattia cronica all’intestino, con perdita quotidiana di sangue. La richiesta viene accolta, ed il marito arriva a Sellano pochi giorni dopo.
Il 9 marzo 1942 Il comandante della stazione dei Carabinieri di Sellano scrive alla Questura di Perugia per rimarcare la condotta poco morale della Hammerling. I carabinieri riportano dei commenti che vogliono la signora frequentare assiduamente il parroco di Villamagna di Sellano Don A. T., tra l’altro già segnalato per motivi politici e di frequentare l’esattore del Comune di Preci, S.D., sposato e padre di quattro figli. In merito al marito, scrivono che va poco d’accordo con la moglie e che addirittura sia non solo consenziente, ma spinga la moglie a queste frequentazioni perché fortemente retribuite. Tra l’altro, questo giustificherebbe il modo lussuoso di vestire dei due, che non hanno altro sostentamento che il sussidio giornaliero per indigenti. Considerato che la coppia risiede a Sellano dal novembre 1940, consigliano il trasferimento presso altro comune.
Il 13 marzo 1942 vengono così trasferiti nel Comune di Pietralunga. La salute dell’internata continua a peggiorare e costringe la coppia a costose spese per visite mediche e medicinali. Fra il mese di aprile e giugno presentano al Comune una richiesta di rimborso per spese mediche per un importo di lire 591,35.
Il 4 ottobre la Hammerling viene ricoverata presso l’ospedale di Perugia perché affetta da grave emorragia causata da un tumore uterino. Il 23 ottobre viene dimessa dall’ospedale, ma a causa delle precarie condizioni di salute della donna, i coniugi restano a Perugia e trovano ospitalità presso l’albergo “Fortuna”. Rimangono a Perugia sino all’11 gennaio 1943 quando viene loro ordinato di tornare nuovamente a Pietralunga. Il Berg scrive al Questore di Perugia chiedendo di non tornare a Pietralunga ma di essere inviato nel comune di Umbertide, dove esiste un ospedale attrezzato e sua moglie può trovare le opportune cure. Dichiara di aver lasciato a Pietralunga tutti i propri vestiari ed altre cose per circa due quintali di peso. Chiede di potersi recare presso la nuova località per cercare un alloggio.
La richiesta viene accolta ed il 14 gennaio 1943 si recano ad Umbertide e trovano alloggio in via Petrogalli presso l’Hotel Capponi gestito da Roselli Emilio. Il 14 settembre 1943, subito dopo l’armistizio si allontanano da Umbertide. Il 18 febbraio 1944 la polizia municipale si reca presso l’Hotel Capponi per sequestrare i beni dei coniugi e ne redige una elenco: “due canne da pesca, un bastone da passeggio, tre Gravatte, un cappello di paglia, sei libri, due paia di calze, una camicia con maniche corte, dieci colletti inamidati, sei colletti di panno, una macchinetta a spirito, una saponetta alla zolfo, due astucci per pile e vari gingilli”. Successivamente il marito viene arrestato nel mese di gennaio ‘44 ed internato prima a Perugia e poi all’Isola Maggiore dove rimane sino al maggio del ‘45 quando viene liberato dagli alleati.
BIBLIOGRAFIA:
- Archivio Storico del Comune di Umbertide;
- Luciana Brunelli, Ebrei Internati, La provincia di Perugia dal 1940 al 1944;
- Archivio di Stato di Perugia, Questura, Internati.