history and memory
Giampaolo Pialli
Un umbertidese verace, sempre pronto agli studi, ai viaggi e alle nuove scoperte
Un umbertidese verace, sempre pronto agli studi, ai viaggi e alle nuove scoperte
Parlare di Giampaolo Pialli costituisce un'impresa veramente ardua, viste le proporzioni del suo sapere e la vastità delle cose delle quali si occupò nel mondo della geologia. Ma chi è stato Giampaolo Pialli? Era prima di tutto un uomo, un grande uomo; uno che sapeva entusiasmarti e parlarti di cose difficili in modo accessibile. Le sue origini erano umili; la madre Isotta faceva la parrucchiera e aveva "tirato su" questo bambino fra tanti sacrifici. Col tempo, la passione e l'amore per lo studio, Giampaolo Pialli si era ritagliato un posto di primo piano nel mondo scientifico. Il corso di laurea in scienze Geologiche dell'università di Perugia e coloro che si sono laureati nel periodo del suo insegnamento gli devono molto. Le sue lezioni erano sempre improntate con quel carattere di estrema chiarezza e linearità da dare agli studenti quel filo conduttore che permetteva di ragionare e approfondire l'intero sapere geologico e comprendere meglio l'importanza di tutte le discipline del corso di laurea. La concretezza di contenuti e la prontezza nel saper cogliere le nuove e più innovative teorie (organizzazione convegni vari) mettevano sempre la giusta curiosità ed interesse alle lezione e alla vita accademica, spronando gli studenti stessi ad una sempre crescente voglia di sapere e di conoscere tale da permeare positivamente ed in maniera indelebile la personalità di chi aveva la fortuna di frequentare le sue lezioni o dibattiti. Sicuramente la grande personalità del prof. Pialli rappresentava per tutti un punto di riferimento contribuendo a dare prestigio all'intero corso di laurea ormai conosciuto e apprezzato in tutti gli ambienti accademici e professionali del mondo geologico. Un dibattito sempre vivo privo di retorica e improntato alla franchezza nei rapporti e alla stima delle persone, consentiva di rendere l'ambiente di ricerca e studio sempre stimolante per i docenti ma soprattutto per gli studenti che avevano l'occasione di confrontarsi e crescere sia come persone che come futuri Geologi e di entrare in un mondo post universitario in maniera mai invadente senza proclami o manifesti ma consci di appartenere ad un modo privo di steccati o confini con la consapevolezza del proprio ruolo e del proprie percorso. Quel traghetto che si allontanava dall'Elba dopo una escursione durata qualche giorno, la sigaretta e lo sguardo del professor Pialli rivolto verso quell'isola esprimeva sempre un senso di ammirazione, rispetto e voglia di conoscere verso una delle emergenze geologiche più complete e didattiche consentendo ai studenti di immergersi e toccare con mano tanti aspetti studiati o ascoltati durante le varie lezioni e di apprezzare e fare proprie in maniera indelebile quelle sensazioni. Quella esperienza era forse il simbolo di tutta una serie attività che consentiva di condividere esperienze umane e di conoscenza che formavano il pensiero e il carattere di coloro che hanno avuto e credo hanno la fortuna di frequentare il corso di laurea di scienze geologiche dell'Università di Perugia. Sicuramente il merito di aver costruito e dato vita a tutto ciò si deve ad un “manipolo” di appassionati e competenti studiosi rappresentato degnamente per prestigio e carisma dal prof. Pialli. Era un umbertidese verace, ma sempre intento allo studio, ai viaggi e alle nuove scoperte nel fantastico mondo della terra. Laureatosi all'Università "La Sapienza" di Roma nel 1962, dopo una esperienza di lavoro in Brasile nel campo della geologia del petrolio, Giampaolo Pialli iniziò nel 1964 la sua collaborazione scientifica e didattica con l'Università di Perugia e in particolare con Roberto Colacicchi. Insegnò Paleontologia e Geografia Fisica nel corso di laurea in Scienze Naturali e, a partire dal 1976, tenne il corso di Geologia nel neo-istituito corso di laurea in Scienze Geologiche.
Nominato Assistente Ordinario nel 1969, nel 1980 vinse il concorso per Professore Ordinario, ricoprendo 1a carica di presidente del CCL di Scienze Geologiche e quella di Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra. Membro della Società Geologica Italiana dal 1961, ne fu Vice-presidente (1994-1999) e poi Presidente (1997-1999). Negli anni ‘60 e ‘70 la sua attività di ricerca si concentrò su tematiche di sedimentologia delle successioni giurassiche umbro-marchigiane e delle successioni torbiditiche di avanfossa dell'Appennino. A metà degli anni '70, ampliò il suo campo di ricerca al paleomagnetismo, in contatto con i maggiori esperti del settore (Fisher, Channel e Alvarez), coi quali organizzò nel 1976 una storica conferenza internazionale sulla stratigrafia paleomagnetica. Agli inizi degli anni '80, intuì come per capire a fondo la storia evolutiva tettono-stratigrafica dell'Appennino fosse necessario aprirsi a nuovi campi di conoscenza e ricerca quali la geologia strutturale, la meccanica della deformazione e, successivamente, la geodinamica. Da questa sua nuova "passione", nacque la scuola di geologia strutturale dell'Università di Perugia. L'attività di Pialli nell'ambito della geologia strutturale italiana coniugava aspetti tradizionali e profondamente innovativi, e si caratterizzava per la capacità organizzativa e 1'apertura mentale, che gli consentì di promuovere efficacemente il dialogo multidisciplinare, in particolare con la Geofisica. Convinto dell'importanza del lavoro di terreno come base della geologia, fu attivissimo nei progetti di cartografia regionale e nel progetto CARG, coordinando le attività di alcuni Fogli umbri. A seguito degli eventi di Norcia (1997) e dell'Irpinia (1980), si interessò dello studio dei terremoti, contribuendo a porre le basi per la moderna sismotettonica, intesa come analisi integrata di dati geologici, di superficie e profondi, e di dati sismologici e geofisici: in quest'ambito, ricoprì gli incarichi di Presidente dell'Istituto di Ricerca sul Rischio Sismico del CNR e di membro del Consiglio Scientifico del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (GNDT), con l'incarico di responsabile della linea di ricerca "Sismotettonica". Svolse un ruolo di primo piano nel progetto CROP (Crosta Profonda), finalizzato all'acquisizione ed interpretazione di profili di sismica a riflessione a scala crostale: diresse il profilo CROP03 (Appennino settentrionale) e co-diresse il Profilo CROP18 (Toscana), favorendo e rendendo possibile una fruttuosa e non scontata collaborazione tra accademia e industria e tra ricercatori con differente formazione, dalla fisica e geofisica alla geologia stratigrafica e strutturale. Walter Alvarez, uno dei più grandi geologi, con il quale Pialli parlava quotidianamente al telefono, lo definiva un "uomo rinascimentale", perché sempre avanti agli altri e proiettato a nuove scoperte scientifiche. Anche umanamente era una gran persona, capace di relazionarsi con tutti anche con chi, come il sottoscritto, gli proponeva improbabili aiuti per piccole ricerche scolastiche), mai presuntuoso e molto rispettoso delle idee degli altri, Pialli aveva indubbie doti carismatiche e le sue appassionate lezioni suscitavano l'interesse e l'entusiasmo degli studenti. Nell'arco di circa 35 anni, fino al 1999, anno della sua morte prematura ed improvvisa avvenuta alla giovane età di 59 anni, Pialli aveva prodotto oltre 100 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali, che spaziano dai temi della geologia del sedimentario, geologia strutturale, tettonica, sismotettonica, geofisica e geodinamica relativamente a diversi settori della catena appenninica. Ha lasciato un grande vuoto nel mondo scientifico e nel campo geologico con la sua scomparsa, avvenuta a Perugia il 16 maggio del 1999, lasciando i suoi amici, i colleghi, gli studenti e la famiglia (ricordiamo l'amata moglie Elda e i figli Laura e Bruno) senza parole e con un ricordo che ancora stenta a spegnersi. Con queste righe anche noi vogliamo suscitare il suo ricordo in chi non lo ha conosciuto e invitare chi lo conosceva a prendere parte ad un'azione tesa a immortalarlo quale icona del mondo geologico del nostro territorio e della sua terra natia altotiberina e frattigiana.
22/12/24