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Fig. 1: Carta generale del territorio comunale di Umbertide con distinzione delle tipologie insediative (elaborazione creata sul modello realizzato dall’Associazione Pro Loco di Umbertide). I toponimi ivi riportati si riferiscono a quelli degli insediamenti trattati nella ricerca. 

Gennaio

1° gennaio: anno nuovo, vita nuova...

1°gennaio


Anno nuovo, vita nuova!


    Anche questa notte, come da antica tradizione, le famiglie hanno gettato dalla finestra la "roba vecchia", riempiendo le strade di cocci vari; il gesto è propiziatorio di un cambiamento, di un rinnovo sia nella casa che nella società. Forse è un'illusione, ma la gente ha bisogno di credere, di sperare in un anno migliore che la distragga dall'angoscia del presente.

   Un forte incoraggiamento deriverà dai quattro bambini, due maschi e due femmine, venuti alla luce in questo giorno, aggiungendosi ai 15.757 residenti nel comune.

    È enorme il bisogno di purificare le case dal mostro della guerra incombente.


4 gennaio.


Battaglia di Montecassino.   

                                                 

   È iniziata la battaglia di Montecassino, il caposaldo tedesco della “Linea Gustav”, che va da Gaeta alla foce del Sangro.

Gli Alleati vogliono sfondare, ma hanno trovato un’accanita resistenza tedesca.

   Nella stessa giornata sono stati deportati in Germania 292 cittadini da Roma.


5 gennaio


   Fucelli Leonello, marinaio. Morto a Umbertide per malattia.  (30)


11 gennaio.


Galeazzo Ciano ed Emilio De Bono fucilati.


   Sono stati messi al muro a Verona, perché ritenuti colpevoli di tradimento contro Mussolini, i cinque presenti tra coloro che lo avevano sfiduciato nella seduta del Gran Consiglio del Fascismo del 24 - 25 luglio 1943: tra essi Ciano, genero del Duce, e  De Bono, uno dei quattro quadrumviri della marcia su Roma.


Impianto di segnalazione antiaereo.              (1)


   È stato messo in funzione un sistema d’avvistamento pubblico di cui fa parte la torre di Romeggio: la notizia di apparecchi nemici in arrivo verrà comunicata per telefono a Perugia, da dove partirà la segnalazione per le varie zone della regione.

   Fino a qualche mese fa, l’allarme era dato dalla torretta del Comune, con una sirena a mano del tipo di quelle usate per segnalare l’ora di pranzo durante la battitura.

  Appena udito quell’ululato lugubre, la gente dovrà uscire da casa e spandersi verso il fiume o la campagna; poi rientra.



Immagine 1: La torretta del Comune di Umbertide


Pronti alla fuga


A Preggio l’allarme veniva dato regolarmente.


“Quella sporta di paglia di Firenze rivestita di stoffa all'interno e decorata all'esterno con grandi fiori colorati era sempre appoggiata sul tavolino dell'ingresso di casa, in bella mostra, vicino alla porta di casa. Io mi fermavo a rimirarla ma senza toccarla. Cosi ripeteva mia madre Marina, perché doveva rimanere lì, in quella posizione, sempre pronta per essere afferrata al volo, nel caso in cui dovevamo trasferirci nel ricovero durante i bombardamenti. Quando suonava l'allarme e si doveva correre verso la casa del Biagiotti, che era il rifugio più vicino a casa nostra, lo ero in braccio a mia madre insieme alla sporta, mentre per mano erano mia sorella Gemma e mio fratello Amilcare, più grandi di me.

Una volta arrivati al rifugio, mia madre dopo che eravamo seduti per terra insieme ad altre persone, poggiava a terra la sporta e finalmente potevo osservare incuriosita il suo contenuto: c'era sempre una bottiglia di acqua, due bicchieri, una coperta di lana e dei fazzoletti di stoffa.

Ci tenevamo sempre stretti per mano, impauriti, attoniti, nell'incapacità, almeno per me che ero talmente piccola, di capire esattamente il pericolo della guerra e soprattutto delle bombe che sibilavano sopra di noi e poi esplodevano in lontananza con forti boati

Provavo solo un certo disagio tutte le volte che dovevamo allontanarci da casa, dai miei giochi di bambina ed arrivare dentro quello stanzone, aspettando di poter ritornare al più presto a casa. Mi sentivo bene perché non pensavo ai pericoli, ero tranquilla in braccio a mia madre con a fianco mia sorella e mio fratello nonostante la presenza di tante persone che neanche si parlavano talmente erano spaventati.”

Testimonianza Paola Manieri


13 gennaio.


Schianto sul monte Tezio.                                                   (25)


   Ieri notte un C47, aereo da trasporto militare statunitense, si è schiantato sulle pendici nebbiose del monte Tezio dopo aver compiuto la missione del lancio di paracadutisti inglesi a Colpiccione.

   Si tratta dell’“Operazione Pomegranate”, diretta a sabotare gli aerei di ricognizione tedesca, parcheggiati all’aeroporto di Sant’Egidio. Tutti i sei uomini dell’equipaggio sono deceduti.



Fig. n. 2: L'areo douglas C-47.


Fig. 3: Il punto di impatto a Monte Tezio.


18 gennaio.


Rastrellamento degli ebrei.


   La Repubblica Sociale Italiana ordina il rastrellamento degli ebrei in tutto il suo territorio.


20 gennaio.    


Il console americano        

                                                      (24)

   Sotto la falsa identità di Michele Franciosi, il Console americano, Walter W. Orebaugh, proveniente da Perugia (con biglietto di 3^ classe), ha cambiato treno a Montecorona e ha preso la coincidenza del trenino a scartamento ridotto per Camporeggiano, per incontrare Bonuccio Bonucci e per unirsi ai partigiani della Brigata San Faustino. Il primo obiettivo è stato quello di acquisire rifornimenti o armi e munizioni.


22 gennaio.


Sbarco alleato ad Anzio.


   “Operazione Shingle “. Obiettivo è la creazione di una testa di ponte oltre la “Linea Gustav”, per aggirarla e costringere i tedeschi a spostare ingenti forze dal fronte di Cassino, ove gli Alleati combattendo duramente senza sfondare.

   È loro intenzione anche di impedire la ritirata delle divisioni tedesche che occupano Roma; dopo un primo momento di sorpresa, però, i tedeschi riescono a fermare l’avanzata alleata.


***

Stampa del manifesto di Ventotene


   Nella Roma occupata dalle forze naziste, in una tipografia segreta di Monte Mario, Eugenio Colorni ha fatto stampare 500 copie di un libriccino di 125 pagine intitolato Problemi della Federazione Europea, contenente il "Manifesto di Ventotene" redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, durante il confino a Ventotene.


23 gennaio.


Bombe su Città di Castello.                                                    (3)


   A mezzogiorno, aerei alleati hanno bombardato Città di Castello: due persone hanno perso la vita nella zona fra la Madonna del Latte ed il cimitero. Un anziano muratore è morto dallo spavento.

   Non ha suonato alcun allarme aereo.


24 gennaio.


Evasione di Pertini e Saragat.


   Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, (futuri Presidenti della Repubblica Italiana n.d.r ), sono evasi dal carcere di Regina Coeli insieme a cinque loro compagni di prigionia. Erano stati arrestati il 18 ottobre 1943 e rinchiusi nel braccio nazista del carcere romano, condannati a morte in attesa dell’esecuzione.



28 gennaio.


   I° Congresso del C.L.N.


A Bari si è aperto il primo Congresso del Comitato di Liberazione per discutere della situazione politica italiana ed internazionale, dell’organizzazione dei volontari italiani, dei problemi economici concreti e della creazione di un permanente organo comune di collegamento con i comandi delle forze alleate.


Militari umbertidesi morti nel mese di gennaio: 2.               (6)




Immagini da

  • Mario Tosti: “Il nostro calvario” - Ed. Petruzzi – Città di Castello, 2005

  • Mario Tosti: Belli lavori! (Informazioni, documenti, testimonianze e immagini su fatti di vita e di morte avvenuti nel Comune di Umbertide durante la seconda Guerra Mondiale) - Ed. Comune di Umbertide, 1995



Nb: Per quanto riguarda le indicazione bibliografiche, sono indicate dai numeri tra virgolette che rimandano alla" bibliografia" o ad approfondimenti specifici.


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